Usare Twitter e Backlinks per campagne link building

Usare Twitter e Backlinks per campagne link building

Questo post è la traduzione di Using Twitter and Backlinks to Build Links di Ethan Lyon pubblicato su SEER Interactive. Si considera questo post di grande utilità per tutti i SEO e Link Builder, per cui abbiamo considerato utile una sua traduzione. Nel nostro lavoro come SEO prendiamo sempre in considerazione molti insiemi di dati per capire come agire perché i nostri clienti si posizionino meglio e vedano aumentare i propri profitti grazie al Search Marketing. Ma solitamente li osserviamo individualmente: esplorare i link della concorrenza, gli utenti di Twitter, etc. etc.. Però che possiamo fare se usiamo quei dati tutti insieme per trovare opportunità di link building? Questa era una domanda che Wil [Wil Reynolds] mi fece alcuni mesi fa e chi disse di sviluppare una soluzione alla domanda utilizzando Excel. Lo scopo fondamentale dello strumento che abbiamo sviluppato è quello di fondere i dati di Twitter e dei link esterni per capire chi sta seguendo un cliente, ma non possiede link verso il suo sito. Un tool come questo può fornire informazioni di gran valore, perché permettono di livellare le relazioni esistenti e creare azioni di link building scalabili. Dopo aver risposto a quella domanda, cominciammo a utilizzare i dati in modi differenti per rispondere a nuove domande. Quindi, pur se noi in questo post utilizzeremo un solo modo di unire i dati e usarli, esistono infinite possibilità una volta apprese le funzioni VLOOKUP e COUNTIF di Excel e a usare le tavole di Pivot per consolidare e ordinare i dati. Bene, incominciamo con trovare le persone che seguono il nostro cliente ma che non linkano al...
Lo stato delle cose: le directories italiane

Lo stato delle cose: le directories italiane

Una tattica classica di Link building è quella di iscrivere un sito nelle directories. È una tattica che può avere ancora un senso, soprattutto quando ci troviamo a che fare con un sito web nuovo. È una tattica, però, che ormai non possiede più quell’importanza che poteva avere fino a qualche anno fa, ma può essere utile per dotare un sito di un profilo link variato e naturale. Naturale, infatti, è che i siti abbiano una percentuale di links esterni in siti come, appunto, le directories, anche se piccola. Il problema, però, è questo: quali directories? Infatti, se osserviamo i direttori italiani e li confrontiamo con quelli in lingua inglese, possiamo notare come in italiano siano assenti directories di qualità come quella di Yahoo! (la versione italiana fu dismessa un paio d’anni fa in modo definitivo), Business.com o Best of the Web. Oppure come siano in sostanza inesistenti directories tematiche di gran valore. Poi, le università italiane non possiedono un direttorio di risorse utili in Internet, come invece sì lo hanno anche le più prestigiose università britanniche e anglosassoni; non parliamo poi a livello di facoltà o dipartimento. Purtroppo, il panorama italiano delle directories è dominato da una massa di siti di scarsa qualità che altro scopo non hanno se non quello di offrire pagerank a chi iscrive un sito a cambio di un link, per loro necessario per retro alimentare il proprio PR e, quindi, migliorare il proprio ranking, sperare così di avere maggiore volume di traffico e, infine, ottenere maggiori entrate attraverso le loro affiliazioni o la pubblicità Adsense presente nel loro siti. Certo! Adesso molte directories...
Mondo Panda e Link Building

Mondo Panda e Link Building

Premessa Primo avviso: Panda non è ancora attivo in Italia, quindi – cari lettori – siete pregati a non entrare in panico leggendo questo post e pensando che l’anticamente docile animale sia sbarcato nel nostro Paese. Secondo avviso: Questo post su Panda, come ogni altro, dovrebbe essere preso come un motivo in più di riflessione sulla qualità del nostro lavoro come SEO. Panda non è in Italia, ma prima poi lo sarà, quindi approfittate il tempo per sistemare i vostri siti secondo le norme di qualità secondo le quali i nostri colleghi di lingua inglese stanno re-ottimizzando i loro siti e quelli dei loro clienti, e non speculate se la caduta nei rankings che avete subito è stato causato da Panda: la causa è sicuramente un’altra. Per un link building più efficace Non siamo in pochi ad avere notato come le vecchie classiche tattiche di link building non solo non sono più efficaci come una volta, ma molte sono diventate addirittura controproducenti. Se la SEO è una disciplina in continua evoluzione, il Link Building – che della SEO è un componente essenziale – lo è con maggior ragione. È importante far evolvere e adattare le proprie pratiche di Link building ogni giorno prestando attenzione ai continui nuovi segnali che i motori ci presentano. Come sappiamo, i rankings si conformano sulla base di una combinazione di segnali provenienti da diverse fonti. Pertanto, una campagna di Link building di successo significa incorporare più azioni all’interno della sua strategia. Un tempo (comprare) links in footer, utilizzare solo anchor text ottimizzati con la keyword desiderata e fare spam in pochi blogs era sufficiente...

Ridare valore alle vecchie pagine di Links

Le tecniche di ottimizzazione per i motori di ricerca sono cambiate enormemente in questi ultimi anni, anche se ci sono persone che continuano a vendere servizi “datati”. Ed una delle tecniche più hanno cambiato è quella del Link Building. Solo pochi anni fa passavamo ore ed ore, magari di notte, sudando per ottenere il maggior numero di possibili scambi links, reinventando ogni volta il messaggio di richiesta di scambio perché non suonasse troppo a spam. E spesso con ben miseri risultati rispetto al tempo impiegato. Adesso, invece, passiamo il nostro tempo lavorando in creare connessioni attraverso i Social Webs, il guest blogging e servendoci di altre tattiche che offrono l’opportunità di pubblicare contenuti (e links) su siti rilevanti ed autorevoli. Certo, il tempo necessario per un’efficace campagna di Link Building è sempre grande e la fatica non è diminuita rispetto al passato, ma adesso è davvero marketing quello che facciamo, creando relazioni con altri webmasters e marketers, creando profili e concentrandoci in produrre ottimi contenuti. Il cambio, insomma, è stato per il meglio sia per il SEO che per la comunità online in generale. Eppure, esistono ancora migliaia di siti che posseggono la cara vecchia pagina “Links”, con i links magari suddivisi per categorie. E, pur se è vero che i links frutto di scambio hanno perso molto del loro valore, la scelta migliore non è quella di cancellare quella pagina (e con essa tutto il lavoro del passato), ma riconsiderarne la funzione. Dopotutto, anche se adesso valgono meno in termini di PR, sono comunque ancora utili per arricchire il profilo link di un sito. Quindi, la cosa migliore...

Riepilogando alcune nozioni (attualizzate) a proposito dei links ed il SEO

Ultimamente sono stati vari i posts di gran interesse relativi alla funzione ed uso dei links, tanto che mi sembra opportuno segnarlarli e commentarli. Probabilmente il post più interessante è quello a firma di Rand Fishkin che è stato pubblicato la settimana scorsa su SEOMOZ e che ha come titolo: 10 Illustrations on Search Engine valuation of Links. Sintetizzandolo, il post di Randfish dice: che la posizione del link all’interno del codice html di una pagina influisce, per cui il link più importante dovrebbe essere inserito in alto nel codice; che i links da siti esterni influiscono più che i links interni; che links da domini nuovi che ci linkano per la prima volta hanno più influenza che i links da siti che già ci hanno linkato in passato; che i links da siti con alto TrustRank (o mozTrust) hanno più valore degli altri; che i links all’interno del contenuto principale di una pagina passano più succo che quelli presenti nelle barre di navigazione o nel footer; che i link testuali sono migliori che i link associati ad immagini; che i link da siti popolari o rilevanti passano più valore, anche se sono presenti in pagine meno importanti (per esempio un link da un articolo del Corriere.it è più importante che un link dalla homepage di ciccioeciccia.com); che i link presentati in noscript non hanno alcun valore (o è quasi nullo); che ottenere una grande quantità di links in poco tempo da siti considerati di fiducia può dare un vantaggio extra al sito linkato; che i links da siti che a loro volta sono o linkano a siti spam...