Google vs. Bing: la guerra dei bottoni

Google vs. Bing: la guerra dei bottoni

BingBook: Bing e Facebook più uniti che mai Microsoft è pronta a ottenere il massimo beneficio dalla sua amichevole relazione con Facebook, di cui è azionista di minoranza, e della lotta aperta tra la il Social Network di Zuckemberg e Google. Due giorni fa, infatti, Bing ha annunciato che il il suo motore di ricerca incorporerà il bottone “Like” nei suoi risultati. In questo modo Bing prenderà in considerazione le raccomandazioni degli amici dell’utente per creare una gerarchia nei risultati di ricerca. Ovvero, se un utente, quando realizza una ricerca in Bing, è connettato a Facebook e, per esempio, cerca un hotel a New York, i risultati di ricerca presenteranno davanti a tutti gli altri quei siti che sono stati raccomandati dai suoi amici su Facebook. In questo modo, dice Microsoft, l’elemento emozionale è introdotto nei risultati di ricerca. Però l’integrazione con Facebook è ancor più profonda. Se un utente cerca una città, Bing gli potrà presentare i link ai suoi amici di Facebook che sono stati nella stessa e, se cerca articoli di una determinata pubblicazione o di un blog che abbiano un bottone Like, Bing potrà proporgli gli articoli votati indipendentemente dal fatto che i suoi amici li abbiano votati o no. Ecco il video in cui Stefan Weitz, direttore di Bing, spiega i dettagli di questa ancora più profonda integrazione tra Bing e Facebook E Google? La risposta di Google, comunque, non tarderà ad arrivare. Durante il passato I/O della scorsa settimana, infatti, Google ha annunciato che presto sarà possibile inserire il bottone +1 in ogni sito. Il webmaster che lo implementerà nella sua web potrà...
Il mondo felice di Facebook secondo Facebook

Il mondo felice di Facebook secondo Facebook

Facebook si fa bella Mark Zuckerberg ha deciso di aprire le porte di Facebook. La fortunata è stata MTV, che ha potuto entrare nelle officine della compagnia a Palo Alto e parlare con il suo fondatore e altri lavoratori. Credi di conoscere Facebook? Non ne hai la minima idea Così recita la frase iniziale di questo ‘Diario di Facebook’ realizzato da MTV. Non è un caso che proprio adesso la stampa abbia più accesso che mai a Facebook, o che questa sia così amica di Obama. Non è perché Facebook stia cercando di cambiare la sua immagine d’impresa di ventenni, di programmatori nerds che hanno nelle loro mani i dati personali, privati e di navigazione di centinaia di milioni di utenti. Adesso vuole dare l’immagine di un’impresa solida, responsabile e visionaria nonostante la sua gioventù, e per questo ha dato inizio sia a un grande campagna di marketing sia di relazioni pubbliche con lobby, comprese le potenti lobbies di Washington. Questo è il Facebook che vuole Sheryl Sandberg; ed è quello di cui la compagnia di Zuckerberg ha bisogno per ampliare il suo business ed evitare quanto più possibile problemi legali, freni politici e domande incomode. Ok, una volta spiegato il contesto, ecco qui le quattro parti del piccolo documentario sulla rete sociale più importante del mondo: Parte 1 – Meet The Faces Behind Facebook, ovvero le facce pulite che lavorano in Facebook e l’ambiente rilassato che impera nella compagnia: Parte 2 – Let The Hack-A-Thon Begin!, ovvero: siamo più furbi e freaks che nessun altro e ce ne vantiamo: Parte 3 – Facebook Brings People Together, ovvero: ci amiamo,...

Perché i giovani non cliccano sui Like dei Brand.

Pur se passano gran parte della loro giornata nei Social Networks, soprattutto in quelli dove sono presenti i grandi marchi com’è Facebook, gli adolescenti non interagiscono frequentemente con i brand. Forrester, infatti, fa notare come tra le centinaia di clics che analizza ogni giorno, molto pochi sono quelli fatti sul bottone “Mi piace” di un’azienda. Un nuovo studio realizzato negli Stati Uniti è giunto a questa conclusione, che potrebbe obbligare a riconsiderar e alcune delle strategie di social media marketing fino a oggi considerate obbligatorie. Secondo lo studio di Forrester, solo un 6% dei consumatori statunitensi con un’età compresa tra i 12 e i 17 anni mostrarono interesse a interagire con le marche su Facebook, anche nel caso di essere utenti molto attivi. Quanto più è giovane, tanto più non vuole “ascoltare”. In questo gruppo di età esistono più utenti attivi che nel seguente (dai 18 ai 24 anni). Si tratta di persone che attualizzano il loro stato con frequenza, e sono generalmente molto attivi in più reti sociali. Il problema, però, non è che ignorano le imprese. Infatti, Forrester fa notare come in realtà i giovani di questa fascia d’età sono interessati alle marche e ai loro prodotti, però la grande novità che emerge dallo studio è che preferiscono essere loro a iniziare una conversazione con una marca e non il contrario. Si mostrano contrari a essere soggetti passivi. Pur se solo il 16% degli appartenenti a questo gruppo di consumatori si aspetta che le marche utilizzino i siti sociali per interagire con loro, il 28% spera che le stesse marche ascoltino quello che si dice su di...

Note pratiche per ottimizzare i propri profili Social Media di imprese

Magari stai ottimizzando il tuo sito per i motori di ricerca e partecipi attivamente nei Social Media. Però, stai ottimizzando il tuo sforzo nei media sociali pensando alla ricerca? Prendiamo i quattro Social Media più utilizzati dalle imprese (Facebook, YouTube, Twitter e LinkedIn) e vediamo alcune tattiche semplici ma efficaci, che si possono implementare in ogni profilo. Perché essere costanti nei Social Media è indispensabile, ma a volte ci si dimentica piccoli “banali” dettagli come quelli che qui di seguito presentiamo. Se usati correttamente, queste tattiche possono permettere al tuo profilo di posizionarsi bene nei risultati di ricerca sociali. Facebook Includi un link al tuo sito nel box che si trova sotto della foto della tua Page in Facebook; Includi un link al tuo sito nella tab Info, e se è possibile che sia tracciabile per poter contabilizzare con certezza le visite al tuo sito provenienti dalla tua Page in Facebook; Includi il tuo user name di Twitter nel box posto sotto la foto. E se esiste, un link al blog dell’impresa e/o altri (micro)siti della stessa; Utilizza le tue keywords quando attualizzi il tuo status, pero solo se il loro uso è giustificato. YouTube Cerca di sovrascrivere la URL del tuo sito nei video che carichi su YouTube; Usa annotazioni/didascalie; Scegli con attenzione le keywords e i tags dei tuoi video; Cerca di utilizzare keywords nei titoli dei tuoi video; Chiama il tuo canale in YouTube con il nome ufficiale della tua impresa/brand; Includi il nome ufficiale della tua impresa e le tue keywords più importante nel box di descrizione; Includi un link al tuo sito nella pagina...