Note pratiche per ottimizzare i propri profili Social Media di imprese

Magari stai ottimizzando il tuo sito per i motori di ricerca e partecipi attivamente nei Social Media. Però, stai ottimizzando il tuo sforzo nei media sociali pensando alla ricerca? Prendiamo i quattro Social Media più utilizzati dalle imprese (Facebook, YouTube, Twitter e LinkedIn) e vediamo alcune tattiche semplici ma efficaci, che si possono implementare in ogni profilo. Perché essere costanti nei Social Media è indispensabile, ma a volte ci si dimentica piccoli “banali” dettagli come quelli che qui di seguito presentiamo. Se usati correttamente, queste tattiche possono permettere al tuo profilo di posizionarsi bene nei risultati di ricerca sociali. Facebook Includi un link al tuo sito nel box che si trova sotto della foto della tua Page in Facebook; Includi un link al tuo sito nella tab Info, e se è possibile che sia tracciabile per poter contabilizzare con certezza le visite al tuo sito provenienti dalla tua Page in Facebook; Includi il tuo user name di Twitter nel box posto sotto la foto. E se esiste, un link al blog dell’impresa e/o altri (micro)siti della stessa; Utilizza le tue keywords quando attualizzi il tuo status, pero solo se il loro uso è giustificato. YouTube Cerca di sovrascrivere la URL del tuo sito nei video che carichi su YouTube; Usa annotazioni/didascalie; Scegli con attenzione le keywords e i tags dei tuoi video; Cerca di utilizzare keywords nei titoli dei tuoi video; Chiama il tuo canale in YouTube con il nome ufficiale della tua impresa/brand; Includi il nome ufficiale della tua impresa e le tue keywords più importante nel box di descrizione; Includi un link al tuo sito nella pagina...

Directories gratuite: come individuare le directories farlocche.

Anche se spesso esce fuori la notizia che le directories gratuite sono morte, in realtà queste posso essere ancora utili. Le directories, infatti, sono ottime per diversificare il profilo link del tuo sito e possono essere ottime per migliorarne i rankings quando sono utilizzate in parallelo con altri metodi di link building come: Articoli; Link Bait; Blogging Però… come evitare le mille directories farlocche che esistono in Internet ed evitare così non solo di perdere tempo, ma anche di non porre in rischio il nostro sito per un link da un sito magari penalizzato da Google? Indizi evidenti di una directory da evitare. La directory ha più annunci che contenuti veri e propri. La directories non è centrata nella sua funzione, che è quella di presentare un catalogo di links. Il sito non ha valore reale e Google potrebbe punirlo assegnandogli un valore irrilevante o addirittura non considerare le sue pagine di essere indicizzate. Iscrivere qui il proprio sito sarebbe iscriverlo nel nulla di Internet. Il sito promuove la vendita di links. Che il tuo sito si presenti nel risultati di ricerca di Google dipende in parte sull’analisi di quei siti che hanno un link verso il tuo sito stesso. I siti che ti linkano possono presentare il link in un contesto che spiega di che parla il tuo sito, e può indicare la sua qualità e popolarità. Però, alcuni webmasters agiscono cercando di scambiare links con il solo obiettivo di migliorare i rankings e, quindi, creano siti solo per questo scopo e senza avere come reale obiettivo la qualità dei links, le fonti e l’impatto a lungo termine...

Quale sarà il modello del SEO di domani?

[Questo post, What Will The Role Model for the SEO of Tomorrow Be?,  si pubblicò il 16 giugno scorso su YOUmoz, il blog UGC di SEOmoz. Il post ricevette un buon numero di commenti di alto livello. Ovviamente tutto in inglese. Per questo motivo ho deciso di riproporlo in italiano e con un riassunto anche dei commenti più interessanti che ne seguirono, con la speranza che possa generare anche qui una serie di riflessioni di valore come quelle che ebbero in SEOmoz] Questo post è rivolto a tutte le le piccole agenzie SEO che sognano ed aspirano a diventare leader, e a quelle che hanno già raggiunto questo status e che con la loro esperienza possono contribuire al “brainstorming” che i miei pensieri desiderano scatenare. Il futuro è adesso (Mr. Hula Hoop, Joel & Ethan Coen, 1994) Ho sempre amato la Storia e sono uno di quelle che desiderava fare l’archeologo dopo aver visto al cinema I predatori dell’Arca Perduta. Perciò, prima di cercare di dare la mia risposta alla domanda che rivolgo a tutti voi, mi piacerebbe ricordare quale è stata l’evoluzione della SEO a partire dal 1994. Per aiutarmi (e per evitare una noiosa accademica lezione di storia), vi propongo questa bellissima timeline realizzata e spiegata da Greenlight in questo articolo), al cui interno si possono incontrare links  molte interessanti fonti. Ok, avete guardato con calma la timeline? Bene. Ciò che mi fece riflettere non furono i fatti in se stessi, ma le barre nel mezzo, che mostrano l’importanza relativa dei fattori SEO nel corso del tempo. Possiamo notar come la prima barra mostra solo un fattore...

Ridare valore alle vecchie pagine di Links

Le tecniche di ottimizzazione per i motori di ricerca sono cambiate enormemente in questi ultimi anni, anche se ci sono persone che continuano a vendere servizi “datati”. Ed una delle tecniche più hanno cambiato è quella del Link Building. Solo pochi anni fa passavamo ore ed ore, magari di notte, sudando per ottenere il maggior numero di possibili scambi links, reinventando ogni volta il messaggio di richiesta di scambio perché non suonasse troppo a spam. E spesso con ben miseri risultati rispetto al tempo impiegato. Adesso, invece, passiamo il nostro tempo lavorando in creare connessioni attraverso i Social Webs, il guest blogging e servendoci di altre tattiche che offrono l’opportunità di pubblicare contenuti (e links) su siti rilevanti ed autorevoli. Certo, il tempo necessario per un’efficace campagna di Link Building è sempre grande e la fatica non è diminuita rispetto al passato, ma adesso è davvero marketing quello che facciamo, creando relazioni con altri webmasters e marketers, creando profili e concentrandoci in produrre ottimi contenuti. Il cambio, insomma, è stato per il meglio sia per il SEO che per la comunità online in generale. Eppure, esistono ancora migliaia di siti che posseggono la cara vecchia pagina “Links”, con i links magari suddivisi per categorie. E, pur se è vero che i links frutto di scambio hanno perso molto del loro valore, la scelta migliore non è quella di cancellare quella pagina (e con essa tutto il lavoro del passato), ma riconsiderarne la funzione. Dopotutto, anche se adesso valgono meno in termini di PR, sono comunque ancora utili per arricchire il profilo link di un sito. Quindi, la cosa migliore...

Google Caffeine. Cosa significa per il Posizionamento Web del tuo sito.

Il passato 8 Giugno il nuovo sistema di indicizzazione dei contenuti in Internet di Google – Caffeine – entrò ufficialmente nella fase live. Se prima la base dati di Google si aggiornava all’incirca ogni due settimane, adesso è praticamente real time. Questa è un’ottima notizia se si aggiorna il contenuto di un sito con regolarità. Dal momento che Google adesso aggiorna più frequentemente il suo indice, sarà ancor più alla ricerca di risultati più rilevanti da mostrare per ogni tipo di ricerca fatta nel suo motore. Però, che succede se il sito non si attualizza frequentemente? Pur se Caffeine non è un’attualizzazione dell’algoritmo PageRank (ovvero di come i siti sono posizionati nei risultati di ricerca), si può comunque affermare che Google non apprezzerà molto un sito che non si attualizza con un certo ritmo. È infatti probabile che siti di questo tipo incominceranno a perdere posizioni a vantaggio di altri che, al contrario, offrono contenuto fresco e rilevante a Google. Anche dal punto di vista dell’esperienza dell’utente e del marketing, presto un sito non attualizzato si presenterà chiaramente sfavorito dall’essere presentato insieme a fonti chiaramente più nuove e, quindi, suppostamente più interessanti per chi ha realizzato la ricerca su Google. Pertanto con l’arrivo di Caffeine è giunto il momento di abbandonare la pigrizia e di vivere sugli allori e di darsi da fare in offrire con continuità contenuti originali e freschi. Come farlo? Per certi aspetti per prima cosa bisognerà cambiare modo di pensare il marketing online. Sarà infatti necessario mettersi in piazza, qualcosa che non tutte le imprese hanno la predisposizione a fare, preferendo semplicemente mettere su un...

25 cose da tenere presente per l’usabilità del tuo sito

Uno dei web marketer che più rispetto è il mio caro amico Peter J. Meyers (ovvero Dr. Pete). Non solo è uno dei maggiori esperti di Usability attualmente in circolazione ed ottimo SEO, ma è soprattutto una persona intelligente, divertente e disposta ad aiutarti disinteressatamente. La sua agenzia, User Effect, offre servizi di Strategic Usability per le imprese. Ovvero, il suo lavoro consiste in trasformare i visitatori di un sito in clienti. Tra gli strumenti che utilizza, uno dei più interessanti e che maggiori riconoscimenti da parte dell’industria ha ricevuto e riceve è la sua checklist di 25 punti da tenere assolutamente sotto controllo quando si analizza l’usabilità (o usability) di un sito web. Dal momento che questo strumento con esiste in versione italiana e poiché considero che possa essere di estremo aiuto non solo per i web marketer e web designer italiani, ma anche per tutti coloro che posseggono un sito web e dopo aver chiesto il permesso a Dr. Pete, ho pensato che fosse opportuno presentarne una traduzione italiana. Usability di un sito web: una checklist in 25 punti di Dr. Peter J. Meyer Ho pensato molto ultimamente a proposito del procedimento che seguo nel mio lavoro. L’esperienza è una maestra incredibile, ma è raro che ci si fermi anche solo un istante per cercare di mettere per iscritto ciò che conosciamo. Qualche tempo fa, come parte del lavoro 5-point Website Clinic, elaborai una checklist in 25 punti relativa all’usabilità di un sito standard. Cercavo di dare un metodo alla mia folle confusione ed essere così sicuro di non dimenticare nulla di fondamentale quando lavoravo per un...